N o t i z i e
LA FONDAZIONE GUIDO VENOSTA FINANZIA ALCUNE REPLICHE DELLO SPETTACOLO "CHI COME ME" AL TEATRO FRANCO PARENTI DI MILANO, NELL' AMBITO DEL PROGETTO "HAPPY. DIVENTARE CAPACI" A SOSTEGNO DEL DISAGIO GIOVANILE, CUI PARTECIPA ANCHE CDS
Informazioni sullo spettacolo
https://teatrofrancoparenti.it/spettacolo/chi-come-me/
Progetto completo Happy - diventare capaci
Le fragilità della mente. Sempre più giovani in corto circuito: “Emergenza sociale”
F. Luongo, "Il Giorno", 2 giugno 2024
Da sinistra a destra: Antonio Amatulli, NIccolò Brignoli, Giuseppe Caprotti e Filippo Viganò.
Il progetto Mataxa della Fondazione Venosta in campo con due équipe. Visite a domicilio per intercettare i bisogni e aiutare la sanità pubblica:. “Gli operatori fanno grandi sforzi, ma un paziente su tre non viene seguito”.
Sessanta brianzoli seguiti in questi primi due anni di attività, con due équipe che vanno direttamente a casa delle persone, per intercettare nel modo più efficace le loro fragilità. E avviare un percorso per uscire dal “buio“. Interventi che nascono dai bisogni del territorio e che hanno saputo mettere in rete le forze di istituzioni, fondazioni, cooperative e mondo del volontariato: tutti assieme contro il disagio psichico, per rispondere alla necessità crescente di aiuto nel campo della salute mentale. Tutto questo è il progetto Mataxa, un innovativo lavoro di psichiatria di comunità che opera in Brianza nei 13 Comuni dell’Ambito territoriale di Carate. A dare vita al progetto sono stati l’associazione Le Comunità della Salute, il Consorzio Comunità Brianza Imprese Sociali e la Fondazione Guido Venosta, insieme ad Asst Brianza, alle cooperative sociali Novo Millennio e Luciano Donghi, ad Asvap e all’Associazione Giulia e Matteo. Quello che Mataxa fa è realizzare attività di riabilitazione e accompagnamento per persone psichicamente fragili, che vivono in questa fetta di Brianza.
“Mataxa – racconta Filippo Viganò, presidente delle Comunità della Salute – è nato come idea nel 2020, in piena pandemia, dal rilevamento dei bisogni del territorio da parte degli operatori che lavorano nel campo della salute mentale e dalla nostra associazione, che si occupa di salute ed equità, perché si possa dare a tutti la possibilità di usufruire del Sistema sanitario nazionale”. “I bisogni della salute mentale stanno aumentando, sia in Brianza sia in Lombardia: cresce il disagio giovanile, crescono gli accessi ai servizi territoriali della salute mentale e i ricoveri in pronto soccorso – la fotografia scattata da Viganò –. A fronte di questo scenario c’è una drammatica riduzione di risorse, non soltanto economiche, ma anche di personale professionalmente qualificato. Per fare un paragone chiaro: in Francia nel 2020 si spendevano 510 euro a cittadino per la salute mentale, in Italia 61 euro. Questo la dice lunga sulle difficoltà che abbiamo in questo campo. Gli operatori fanno grandi sforzi per adeguarsi alle richieste, ma secondo una ricerca di Cergas Bocconi una persona su tre di quelle che hanno bisogno di essere seguite per questi problemi non lo sono“. È proprio in questo quadro che interviene il progetto Mataxa. “È una piccola goccia nel mare, ma è un progetto innovativo – rimarca il presidente Viganò –, perché dà un aiuto importante alla struttura del dipartimento di salute mentale dell’ospedale di Vimercate con un forte accento sulla domiciliarietà: le équipe degli operatori vanno a casa delle persone per gli interventi e questo è qualcosa di innovativo. Inoltre è un progetto di comunità: ci sono istituzioni come Asst, la Fondazione Venosta che sostiene il progetto, le cooperative e il mondo del volontariato, che si sono uniti assieme per agire in modo integrato e avere una potenzialità maggiore”.
E i primi risultati dopo due anni di lavoro sono positivi. “Abbiamo 60 persone seguite da 2 équipe, una clinica e una sociale – chiarisce –: la prima lavora dal punto di vista psicologico, psicoterapeutico e infermieristico; la seconda sostiene le persone e le famiglie avvicinandole al mondo del lavoro, aiutandole per la loro autonomia e a interfacciarsi con i servizi sociali del proprio Comune”. Amministrazioni che supportano in parte il progetto sul fronte economico, “con 30mila euro in 2 anni – fa i conti Viganò –. I costi sono poi sostenuti da Fondazione Venosta (legata a Giuseppe Caprotti, figlio di Giorgina Venosta e di Bernardo Caprotti, il fondatore di Esselunga, ndr). Ma contiamo di trovare anche altre risorse, per rendere il progetto continuativo negli anni. Perché è importante che non finisca e si sviluppi, vista la validità, anche in altri territori della provincia”. Sulla carta Mataxa dovrebbe terminare nel 2025, ma l’obiettivo è renderlo stabile, proprio per l’impatto sociale positivo che sta avendo, e anche perché “è pure una bella integrazione tra volontariato e mondo della cooperazione, col terzo settore che si fa attore importante per sostenere la salute dei cittadini”.
Approfondimento pubblicato sul sito della Fondazione Guido Venosta: https://www.fondazioneguidovenosta.org/il-progetto-mataxa-presenta-levento-sbrogliando-i-fili/
Il progetto “Mataxa” presenta l’evento “Sbrogliando i fili”
Biassono, 23 maggio 2024
Da sinistra a destra: Giuseppe Caprotti, Presidente della Fondazione Guido Venosta, e Fililppo Viganò, Presidente de Le Comunità della Salute
“Mataxa” è il progetto di psichiatria di comunità nato nel 2021 per volontà di diverse Associazioni del territorio, tra le quali le Comunità della Salute, e finanziato dalla Fondazione Guido Venosta, E' un progetto che si propone di strutturare un modello virtuoso di interazione tra sistema pubblico e privato, in modo da realizzare interventi di riabilitazione e accompagnamento a persone psichicamente fragili residenti nel territorio dell’ Ambito di Carate Brianza, che comprende, come sopra accennato, 13 Comuni per oltre 153.000 abitanti complessivi (Albiate, Besana in Brianza, Biassono, Briosco, Carate Brianza, Lissone, Macherio, Renate, Sovico, Triuggio, Vedano al Lambro, Veduggio con Colzano, Verano Brianza).
A tre anni dalla sua creazione, il “Consorzio Comunità Brianza” ha presentato il 23 maggio presso la sala civica del Comune di Biassono, il primo report sulla sperimentazione di un lavoro innovativo sul territorio.
Approfondimento pubblicato sul sito della Fondazione Guido Venosta: https://www.fondazioneguidovenosta.org/il-progetto-mataxa-presenta-levento-sbrogliando-i-fili/
Brianza, presentato il progetto
“Le comunità della salute”
È stato presentato il progetto “Le comunità della salute” nato dal territorio e per il territorio di alcuni
comuni della Brianza, in Lombardia, ma destinato...
Siamo accanto a “Le Comunità della Salute” per contrastare le disuguaglianze sociali che influiscono sulla qualità di vita e sul benessere delle persone. Il progetto con l’organizzazione di volontariato che opera a Monza e in Brianza punta a raggiungere in particolare coloro che non fanno della salute una priorità.
5 Giugno 2023
Inaugurato Poliambulatorio (Punto Salute Cesano Maderno (MI) Via San Carlo Borromeo, 2
16 Maggio 2019
Inaugurato Poliambulatorio (Punto salute) Macherio (MB) Via Italia, 13
Specialisti dei Punti Salute all'Ordine dei Medici e Chirurghi di Monza e Brianza
Servizio su https://www.primamonza.it quotidiano di informazione online dei settimanali
Giornale di Monza, Giornale di Vimercate, Giornale di Carate, Giornale di Seregno e Giornale di Desio, 18 novembre 2018
Caratese, 10 novembre 2018
Stamattina (sabato 10 novembre), in sala Consiliare a Triuggio, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del
progetto.
Il progetto “Le Comunità della Salute”
Le associazioni di volontariato del territorio in rete con le loro comunità collaborano per tutelare la salute dei cittadini
più fragili, offrendo migliori possibilità di accesso alla prevenzione e alle prestazioni socio-sanitarie. I Comuni che hanno
aderito al progetto sono Albiate, Macherio, Sovico e Triuggio unitamente all’Associazione Volontari di Sovico. A tale
progetto hanno aderito: l’Auser di Monza e Brianza, l’associazione Diritti Insieme di Monza, l’associazione Anni Verdi di
Sovico, l’associazione Banca del Tempo di Macherio. Altre associazioni partner sono: Il Melograno e la Polisportiva di
Triuggio, l’Associazione Volontariato di Albiate (Ava) e l’Avis di Sovico. La Rete comprende inoltre gli istituti scolastici
dei Comuni di Albiate, Triuggio, Sovico e Macherio, le parrocchie e le Caritas locali, la Lega Italiana per la Lotta contro i
Tumori, la Banca di Credito Cooperativo Valle del Lambro di Triuggio, medici di base e ha avuto il patrocinio dell’Azienda
di Tutela della Salute (Ats Brianza).
Cosa si propone
Il progetto si propone di fare prevenzione e informare le persone sole e/o in difficoltà socio-economiche che
difficilmente accedono ai servizi. Dare accesso gratuito alle prestazioni infermieristiche di base. Offrire accesso gratuito
e in tempi accettabili a prestazioni specialistiche. Formare gruppi di aiuto per le famiglie con malati di Alzheimer o con
altre malattie mentali.
Quali azioni sono previste
Le azioni in programma riguardano l’attività di prevenzione, educazione socio-sanitaria e di promozione di stili di vita
sani rivolta a tutti ma soprattutto nelle scuole. L’istituzione della telefonia sociale rivolta in particolare alle persone
anziane e sole. L’istituzione del servizio infermieristico di base a favore delle persone segnalate dai medici di base e dai
Servizi sociali comunali e dalle Caritas. L’attivazione di ambulatori locali con medici specialistici. La consegna di farmaci
di prima necessità nei mesi estivi per le persone a mobilità limitata e sole.
Il ruolo dei Comuni
I Comuni interessati partecipano alla programmazione (senza oneri economici) entrando nella cabina di regia. Mettono
a disposizione gratuitamente le loro loro risorse logistiche (come gli ambulatori). Collaborano alla diffusione e
promozione dei servizi di telefonia sociale e attraverso i Servizi sociali individuano le persone che possono beneficiare
del servizio e contattano Auser Brianza. Attraverso le assistenti sociali invitano i cittadini in difficoltà a usufruire dei
servizi socio-sanitari messi in campo. Collaborano nella comunicazione del progetto attraverso tutti i canali utili alla
promozione dello stesso. Coinvolgono gli istituti scolastici, insieme all’associazione capofila, per programmare gli
interventi di prevenzione per alunni, genitori e insegnanti. Collaborano alla raccolta di fondi presso i privati per
sostenere il progetto.
Filippo Viganò, motore del progetto
Motore del progetto Filippo Viganò, presidente del Centro di Servizio per il Volontariato Monza Lecco Sondrio: “Si tratta
di un progetto comunitario il cui obiettivo è la tutela della salute delle persone che non riescono ad accedere, in modo
adeguato e per vari motivi, ai servizi del Sistema Sanitario Nazionale. Più della cura è la prevenzione il nostro cavallo di
battaglia. A luglio abbiamo partecipato a un bando regionale e ottenuto finanziamenti utili alla realizzazione del nostro
progetto che intende creare nuovi legami di fiducia tra i vari attori delle comunità e i cittadini dei Comuni di Albiate,
Macherio, Sovico e Triuggio”.
Cosa faranno i partner?
I volontari telefoneranno a casa delle persone anziane o sole una volta alla settimana per intrattenerle o scambiare due
chiacchiere. Medici volontari riceveranno gratuitamente le persone negli ambulatori. Dentisti saranno disponibili per le
urgenze. E poi ancora infermieri, gruppi di aiuto, la Polisportiva che accoglierà i bambini che non possono permettersi
di fare sport. “E’ tutta una comunità che si dà da fare – ha aggiunto Viganò – Il progetto per un anno è finanziato dalla
Regione Lombardia. Poi abbiamo anche sponsor privati come la Banca di Credito Cooperativo e la collaborazione del
Parco Valle Lambro. Dobbiamo cercare di risvegliare l’interesse dalla comunità affinché il progetto possa andare avanti
anche nei prossimi anni”.
Pietro Cicardi, sindaco di Triuggio
“Un progetto condiviso che coinvolge tanti soggetti e di cui promotore e motore è Filippo Viganò – ha dichiarato Pietro
Cicardi, sindaco di Triuggio – Siamo entusiasti di questa iniziativa e gli scenari sono ambiziosi”.
Alfredo Colombo, sindaco di Sovico
“L’idea è partita da un’indagine sulla povertà che abbiamo fatto a Sovico – ha spiegato Alfredo Colombo, sindaco di
Sovico – La capacità di questa proposta è quella di offrire un servizio che va a integrare quelli già esistenti senza fare
doppioni. Scava nei bisogni di un territorio che sembrerebbe a posto ma che invece ha bisogno di aiuto. C’è tutta una
fascia di popolazione anziana che sta bene ma soffre di solitudine. A Milano, nei condomini Aler, ci sono volontari che
si sono messi a disposizione per le persone sole”.
Lorenzo Brugola di Ats
“Quando più comunità si mettono insieme per lavorare è già una vittoria – ha aggiunto Lorenzo Brugola, direttore
distretti ATS Area Provincia Monza Brianza – Nel 2016 anche Ats ha sottoscritto un patto per la salute del bene comune
con tre obiettivi: informazione, continuità delle cure, promozione della salute. Questo progetto è un inizio per
combattere la solitudine e creare una rete di supporto”.
Mariarosa Redaelli, sindaco di Macherio
“E’ un progetto che nasce dal basso e il senso sta proprio qui – ha dichiarato Mariarosa Redaelli, sindaco di Macherio –
Una comunità che si prende cura de suoi cittadini. E’ il principio della cittadinanza attiva: tante persone ed Enti che si
ritrovano per prendersi cura dei cittadini. Noi abbiamo partecipato a questo progetto con molto entusiasmo.
Auspichiamo che questo possa essere l’inizio del futuro del welfare perché non possiamo pensare, oggi come oggi, che
tutto arrivi dalle Istituzioni”.
Simone Pulici di “Diritti Insieme” di Monza
“L’obiettivo è quello di avere persone più sane quindi più felici – ha aggiunto Simone Pulici dell’associazione Diritti
Insieme di Monza – Questa è la piattaforma di lancio di un’iniziativa che poi mi auguro possa continuare con le proprie
gambe”.
Tosco Giannessi dell’Auser
“La base di tutto sono i volontari – ha poi dichiarato Tosco Giannessi, responsabile provinciale dell’Auser Monza Brianza
che si occupa dell’accompagnamento delle persone nelle strutture pubbliche – Il problema della solitudine è elevato.
Abbiamo fatto delle indagini telefoniche a Muggiò chiamando persone sopra i 70 anni. Su 278 utenti contattati, il 20 per
cento aveva risposto che era favorevole alla telefonata di compagnia. Così a Muggiò le facciamo dal 2016. Ancora più
alta la percentuale a Desio: su 115 persone contattate, il 45 per cento ha chiesto la telefonata di compagnia. Questa
esperienza che abbiamo avviato ci può permettere di capire meglio come affrontare il tema della solitudine in una
società dove prevale l’individualismo”.
Roberto Caspani, Banca di Credito Cooperativo
“Ben volentieri partecipiamo a questo progetto – ha dichiarato Roberto Caspani della Banca di Credito Cooperativo
Parco Valle Lambro – Vorrei ricordare la passione di Viganò che ha passato notti intere a preparare il bando. Tutto è
partito dal convegno del 19 giugno scorso organizzato dalla Bcc sulla Casa della Salute con don Virgigno Colmegna. Oggi
è la concretizzazione di quello che si è detto durante quel convegno”.
Gli altri attori presenti
A breve sarà comunicato il numero del centralino dedicato per ogni servizio. Ci sarà poi un numero dedicato per
l’ambulatorio medico-infermieristico. Presenti alla conferenza stampa anche il dottor Antonio Melotto, ortopedico.
Roberto D’Alessio del Consorzio Comunità Brianza. Il dottor Roberto Redaelli di Macherio, del Comitato scientifico in
rappresentanza dei Medici di Medicina Generale. Rosanna Zolesi, rettore dell’Università del Tempo Libero di Triuggio.
Marina Riva, presidente della Polisportiva Triuggese. Mario Sala dell’Associazione Volontariato Albiate. Luisella Rivolta
della Banca del Tempo Libero di Macherio. Adele Morganti, segretaria dell’associazione Anni Verdi di Sovico.
Il servizio completo anche sul Giornale di Carate in edicola martedì 13 novembre.
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